TRE SULL’ALTALENA
Commedia in 2 atti di Luigi Lunari
Commedia in 2 atti di Luigi Lunari
Un’imprenditrice, una sergente dell’esercito e una professoressa si trovano nello stesso luogo per tre ragioni diverse: la signora per un incontro, il sergente per trattare un acquisto per caserma, la professoressa per ritirare la stampa di un suo libro.
Ma dove si trovano esattamente? Un discreto e comodo ufficio, un luogo di affari, o una casa editrice?
È possibile che tutte e tre abbiano sbagliato indirizzo?
E’ una strana situazione, resa ancora più misteriosa da fatti che accadono e da un allarme antinquinamento che impedisce loro di uscire. Saranno costrette a passare insieme la notte e attraverso una serie di divertenti situazioni comico surreali, le tre vedono crescere i loro sospetti e inizieranno a domandarsi e cercare possibili conclusioni sul luogo in cui si trovano confinate.
Il ritmo serrato e la fine ironia sono gli ingredienti forti di questa commedia definita da Dario Fo: “Una macchina di fantastica fattura. Io l’ho letta di un fiato, ridendo a bocca spalancata. E’ una delle poche invenzioni teatrali per le quali valga la pena uscire la sera, sobbarcarsi il rito della vestizione, prenotare il biglietto e starsene seduti in una sala stipata di gente…”
Fin dalla prima lettura del copione sono rimasto affascinato da questo spettacolo e dal modo in cui l’autore Luigi Lunari riesce a mantenere sospeso il tempo trascorso all’interno di una stanza.
Da sempre sono un grande appassionato delle opere teatrali di Samuel Beckett o dei film di David Lynch ed ho riscontrato una forma di linguaggio simile all’interno della narrazione di “Tre sull’altalena”.
La mia decisione è stata quella di ambientare la storia in un “non luogo” in cui i pochi oggetti di scena presenti non hanno un proprio colore e l’unica cromia che si può osservare è data dai costumi e dagli oggetti appartenenti ai tre personaggi, ossia il nero (la Signora), il verde (il Sergente) e il giallo (la Professoressa).
Per la scelta delle luci ho voluto raccontare il vuoto attraverso la sottrazione della stessa e l’uso di molte ombre e chiaro-scuri, per permettere allo spettatore di concentrarsi maggiormente sui rapporti personali delle tre protagoniste e meno sull’ambiente circostante.
Scelta diversa invece è stata fatta per le musiche, più colorate e incalzanti intese a creare contrasto con il resto del codice scenico utilizzato.
Sebastiano Boschiero
LA SIGNORA
Marisa Gianni
IL SERGENTE
Alessandra Tesser
LA PROFESSORESSA
Angela Caltanella
L’UOMO DELLE PULIZIE
Mattia Mometti
COSTUMI E SCENOGRAFIE
Streben Teatro
LUCI E MUSICHE
Sebastiano Boschiero
COMUNICAZIONE GRAFICA
028 Web Projects
ASSISTENTE DI SCENA
Sara Cognigni
REGIA
Sebastiano Boschiero
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